Una terapia davvero dolce

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In Veneto, un'esperienza di condivisione e di crescita per ragazzi con autismo. Cucinare dolci e pasticcini per combattere l'autismo, stando insieme agli altri e soprattutto imparando un mestiere. È l'obiettivo del progetto Cooking 4Autism della Fondazione Oltre il Labirinto. Vi prenderanno parte 20 ragazzi fra i 12 e i 21 anni.

I corsi sono stati pensati per loro nei laboratori di cucina e pasticceria del villaggio Godega 4Autism in provincia di Treviso, dove dal 2010 è attiva un'esperienza di cohousing per l'autismo. Dalla spesa al confezionamento, prepareranno marmellate, gelato, creme e gli zaeti, biscotti della tradizione veneta, per mettere in pratica le proprie abilità, credere di più in se stessi, comunicare meglio e diventare grandi insieme.

Perché i traguardi, per le persone con autismo, spesso sono gesti o attività apparentemente insignificanti per gli altri, piccole vittorie che li aiutano a sviluppare l'autostima e l'autonomia: apparecchiare la tavola o cucinare qualcosa di semplice ha un peso straordinario per ragazzi come Jacopo, Giampietro e Ottavio, gli "chef" che hanno già partecipato a un primo corso di pasticceria preparando i biscotti veneti.

Giampietro, per esempio, ha imparato a contare le uova necessarie, separarne i tuorli e mischiarli. Un compito che ha richiesto parecchio impegno, come spiegano i responsabili del progetto Cooking 4Autism: «Il percorso di crescita di Giampietro, come la preparazione dei biscotti, è fatto di piccoli passi ben scanditi, di procedure semplici ed essenziali che richiedono cura e precisione. Il risultato, in tutti e due i casi, è molto di più della somma delle parti».

Jacopo, che frequenta un istituto alberghiero, ha imparato ad aggiungere alle uova farina, uvetta, zucchero e burro, da impastare con cura e dedizione: un compito che gli ha insegnato a condividere uno spazio con altre persone, dandogli la possibilità di migliorare le capacità di relazione. «La più grande difficoltà, per chi è affetto da autismo, è infatti proprio quella di non riuscire a comunicare: chi soffre di questa malattia rischia di rimanere solo, in un mondo difficile da comprendere. Grazie alla cucina Jacopo è riuscito ad avvicinare il suo mondo a quello dei suoi compagni, preparando i biscotti ha imparato a comunicare un po' di più e ha riempito il suo mondo di parole e di persone».

Per la cottura l'aiuto arriva da Ottavio: il compito sembra semplice, ma per un paziente con autismo l'impostazione di un forno elettrico può diventare una vera impresa: i comandi di accensione del forno hanno molti numeri, c'è da impostare il timer, bisogna regolare l'umidità e la temperatura… «La gioia nel vedere Ottavio sfornare i suoi primi biscotti è stata unica e incomparabile» spiegano i responsabili del progetto. «Per Jacopo, Giampietro, Ottavio e per tanti ragazzi con autismo il laboratorio di pasticceria è molto più che un semplice preparare biscotti. Tra zucchero, uova e farina, cresce la capacità di diventare adulti, di imparare le regole necessarie a vivere con un po' di autonomia in più. Per questi ragazzi la cucina è una palestra di vita, in cui ogni piccolo gesto diventa un vero e proprio traguardo da conquistare».

Elena Meli

www.iodonna.it 

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