Non tutto viene per nuocere
"Quando è stato dichiarato il lockdown a marzo ho avuto paura di non poter continuare a perseguire quegli obiettivi e quei traguardi che mio figlio raggiungeva facendo terapia in presenza, ma poi mi è stata fatta la proposta di continuare on line e di non rimanere ferma ad aspettare". E' la testimonianza di una mamma che frequenta il Centro Breccia a Salerno riguardo all'esperienza durante il periodo di Lockdown.
"Ho imparato – continua la mamma - ad essere la terapista di mio figlio per poterlo gestire nella maniera più appropriata non solo per adesso ma anche nel suo futuro, un genitore consapevole e capace di poter lavorare con lui fianco a fianco. All'inizio non è stato semplice perché non sempre accettava che fosse la sua mamma a fargli la terapia e soprattutto che dovesse farla nel suo ambiente casalingo ma poi ci siamo entrambi adattati e abbiamo iniziato una "stretta collaborazione ". Quello di cui avevo più paura era di non essere in grado di insegnargli; invece, guidata da terapista e supervisore, siamo riusciti a fare un gran bel lavoro con miglioramenti continui e significativi soprattutto nel linguaggio ma anche negli altri ambiti. Continuiamo a lavorare senza doverci spostare e fare numerosi chilometri per raggiungere Breccia e questo è stato sicuramente un altro miglioramento. Insomma, ho potuto trasformare una situazione decisamente avversa in un miglioramento di vita per tutta la famiglia".