Piccolo gruppo per abilità sociali

Piccolo-gruppo-per-abilit-sociali

Il gruppo è formato da due bambini che sono stati seguiti presso il nostro Centro di Roma dall'età di 3-4 anni. Hanno fatto terapia individuale e, contemporaneamente, sono stati formati i loro genitori e gli operatori scolastici. Arrivati all'età di 7-8 anni con abilità cognitive nella norma, si pongono nuove problematiche.

Rimangono carenze evidenti nella teoria della mente (capacità di attribuire stati interni, conoscenze, desideri e credenze agli altri, riuscendo così a prevederne il comportamento e a organizzare il proprio in base all'interlocutore), nella capacità di conversare con i coetanei e, in generale, nelle abilità sociali. Abbiamo iniziato, d'accordo con i genitori e la scuola, un percorso che li coinvolge entrambi, insieme. Stiamo lavorando in modo integrato con le terapiste, i genitori e gli insegnanti per far sì che l'azione sia produttiva. La letteratura scientifica ci ha fornito qualche suggerimento utile.

Vorremmo far nascere un'amicizia e farla crescere, poiché la relazione interpersonale, fondante la vita sociale è al centro della vita emotiva di pre-adolescenti e adolescenti. L'amicizia nasce per affinità di carattere, stima e concordanza di idee. Per costruirla nel nostro caso, occorre che i due bambini si confrontino, dialoghino, imparino a rispettarsi. A differenza del rapporto che si ha con i genitori, l'amicizia è un rapporto alla pari. All'interno di questo "nuovo" legame, i ragazzi devono imparare ad avere disponibilità reciproca, ad ascoltare, a essere empatici. È un percorso difficile per ragazzi che si trovano nello spettro autistico, poiché la teoria della mente e i suoi correlati sono proprio al centro della patologia. Ci viene in aiuto l'evidenza scientifica che suggerisce di scorporare mano a mano e di lavorare su comportamenti osservabili; questi alimenteranno e comporranno, come in un mosaico, il comportamento sociale: contatto oculare, scambi conversazionali, contatto fisico, modulazione della voce eccetera. L'esperienza e anche la conoscenza pregressa dei due bambini ci hanno molto aiutato nella scelta delle tecniche da utilizzare e dei percorsi da seguire per innescare e aumentare i diversi comportamenti sociali.

I due stanno imparando a condividere interessi (alcuni scelti da loro stessi, altri da noi), avvicinandoli pian piano a quelli comuni fra i loro coetanei; stanno imparando ad aiutare l'altro a comportarsi in maniera desiderabile. Ogni volta che uno dei due esprime un comportamento non accettabile - come dire una parola sgarbata, urlare, lanciare un oggetto, non far toccare il gioco all'altro - verbalizzano come quel comportamento li stia facendo sentire, così che l'altro possa comprendere le conseguenze sociali delle proprie azioni e dunque modificare in avvenire il proprio comportamento. Si stanno esercitando per aumentare il numero degli scambi conversazionali e mantenere pertinente il loro contenuto. Si ricordano l'un l'altro che quando si dialoga bisogna guardarsi negli occhi, che a una domanda deve seguire una risposta. Stanno via via realizzando che l'altra persona può essere di aiuto per risolvere situazioni problematiche e, soprattutto, che si può stare bene e divertirsi insieme.

L'esperienza è molto promettente; i progressi sono continui e significativi. Ve ne diremo di più fra qualche tempo.

Selena Ciardi, supervisore presso il Centro "Facciamo breccia" di Roma

Quel bando dell’Agenzia per l’Italia Digitale
Editoriale: La distanza tra norme e realtà
Non tutto viene per nuocere
Articoli in evidenza
Dicembre 2020
"Quando è stato dichiarato il lockdown a marzo ho avuto paura di non poter continuare a perseguire quegli obiettivi e quei traguardi che mio figlio raggiungeva facendo terapia in presenza, ma poi mi è...
Articoli in evidenza
Dicembre 2020
Padova. Alla base di questa storia ci sono due meravigliosi ingredienti: la passione sfrenata per lo sport e l'amore incondizionato per una figlia coinvolta nell'autismo. Sono quelli che hanno portato...
Articoli in evidenza
Dicembre 2020
L'attività sportiva nei disturbi dello spettro autistico ha un grande potere educativo, in quanto promuove il rispetto per l'altro e limita l'emarginazione. Diversi ricercatori si sono interessati all...

Sede di Roma

Via Giambattista Soria, 13
00168 Roma
Telefono: 06 95948586
Fax: 06 89877233
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Sede di Salerno

Via Picenza, snc 
84132 Salerno
Telefono: 089 2852188/06 95948586 
Fax: 089 2853377 
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Copyright

Tutti i diritti riservati ©
Una breccia nel muro
C.F. 11605511002
Privacy Policy | Cookie Policy