Modena, il tortellino della nonna

Modena-il-tortellino-della-nonna

A Modena, l'associazione Aut Aut, formata da famiglie con figli autistici, promuove il laboratorio socio-occupazionale "Il Tortellante". I giovani tra i 14 e i 25 anni imparano a impastare secondo la tradizione. Il sogno è che in futuro diventi un'occasione di lavoro.

C'è chi prepara le palline di ripieno, chi chiude i tortellini e chi gira la manovella della macchina per tirare la pasta. Sono i 21 ragazzi autistici tra 14 e 25 anni che a Modena, nel laboratorio "Il Tortellante", impreziosiscono le ricette delle paste emiliane, imparando dalle nonne volontarie a produrre strichetti, garganelli, sorpresine, tagliatelle, ravioli, tortelloni e tortellini. Un pomeriggio a settimana fino a giugno, con l'obiettivo che le competenze acquisite diventino in futuro l'occasione per un inserimento professionale.

Corsi triplicati grazie alle nonne. Si tratta di un progetto-pilota promosso dalla Onlus Aut Aut, formata da una settantina di famiglie con figli autistici. Il laboratorio di cucina doveva essere per otto giovani e autogestito dai genitori, ma a gennaio, quando è partito, le iscrizioni sono state ventuno. "Allora – racconta Silvia Panini dell'associazione – abbiamo fatto partire tre corsi con ragazzi che hanno diversi livelli di abilità, affiancati da volontari, terapisti e psicologi". Corso triplicato grazie alla solidarietà di un gruppo di nonne: come sono cresciuti gli iscritti, sono aumentate le anziane volontarie. "Spesso – dice Erika Coppello, presidente di Aut Aut – le nonne si sentono in difficoltà nel costruire un rapporto con questi nipoti che sono diversi dagli altri. Tramandando le tradizioni del tortellino, si sentono invece utili e ne traggono beneficio anche loro".

Precisione e metodo, stimoli idealI per gli autistici. Quando è stato progettato il laboratorio socio-occupazionale, l'arte dell'impasto non è stata scelta casualmente. Spiega la presidente dell'associazione: "Per ragazzi con disturbi dello spettro autistico, la predisposizione al perfezionismo, la loro abitudine a disporre tutto per file e l'inclinazione alle attività ripetitive si sono rivelati punti di forza, perché fare la pasta è un lavoro metodico, continuativo e, appunto, ripetitivo". Il laboratorio, che si svolge nella scuola elementare di Cognento alla periferia di Modena, è stato pensato come una sequenza di semplici passaggi. Le linee di lavoro sono tre: la zona di preparazione della sfoglia, attrezzata con taglieri, macchine per tirare la pasta e un tagliapasta, la zona di confezione dei tortellini, con tavoli da lavoro e sedie, e quella di seccatura dei prodotti, con vassoi seccapasta e ventilatori.

Chef stellati, macellai generosi e negozi solidali. Tra gli sponsor del laboratorio c'è Massimo Bottura, chef stellato attento a queste iniziative sociali e che, in più di un'occasione, ha frequentato "Il Tortellante" insieme alla moglie. Fondamentale anche l'aiuto dell'associazione dei macellai di Modena: hanno donato il vestiario (grembiuli e cappellini), i contenitori per gli alimenti e, soprattutto, garantiscono il ripieno per i tortellini ogni settimana. Poi si sono aggiunti il Comune, alcune aziende e i negozi della zona, che forniscono gratuitamente parmigiano reggiano, uova e farina. "Tutto ciò – aggiunge ancora Erika Coppelli – ha permesso ai nostri ragazzi di far emergere delle abilità nascoste, alcuni si sono rivelati dei veri e propri talenti e sarebbero già pronti per andare a fare pasta fresca in modo professionale".

Il sostegno alle famiglie e il lavoro "dopo di noi". Il laboratorio socio-occupazionale al momento non prevede la vendita dei prodotti, che i ragazzi portano a casa al termine delle due ore di lavoro; si può però contattare "Il Tortellante" per richiedere prodotti da regalare in feste, cestini da picnic o merende. In futuro si vedrà: visto il successo iniziale, non è escluso un maggior salto verso il mondo del lavoro, magari formando gli addetti delle aziende interessate ad ospitare percorsi lavorativi per le persone autistiche. Spiega Coppelli: "Dobbiamo aiutare non solo i ragazzi, ma tutto il nucleo. Per le famiglie è di sostegno trovarsi insieme, essere unite, fare squadra, condividere un percorso che è abbastanza simile". Inoltre i genitori invecchiano e muoiono: "Ecco perché la nostra attività è sempre più imperniata su progetti che sviluppino l'autonomia dell'adulto autistico, in vista del dopo di noi".

STEFANO PASTA

La Repubblica, 1 maggio 2016 

Quel bando dell’Agenzia per l’Italia Digitale
Editoriale: La distanza tra norme e realtà
Non tutto viene per nuocere
Articoli in evidenza
Dicembre 2020
"Quando è stato dichiarato il lockdown a marzo ho avuto paura di non poter continuare a perseguire quegli obiettivi e quei traguardi che mio figlio raggiungeva facendo terapia in presenza, ma poi mi è...
Articoli in evidenza
Dicembre 2020
L'attività sportiva nei disturbi dello spettro autistico ha un grande potere educativo, in quanto promuove il rispetto per l'altro e limita l'emarginazione. Diversi ricercatori si sono interessati all...
Articoli in evidenza
Dicembre 2020
Padova. Alla base di questa storia ci sono due meravigliosi ingredienti: la passione sfrenata per lo sport e l'amore incondizionato per una figlia coinvolta nell'autismo. Sono quelli che hanno portato...

Sede di Roma

Via Giambattista Soria, 13
00168 Roma
Telefono: 06 95948586
Fax: 06 89877233
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Sede di Salerno

Via Picenza, snc 
84132 Salerno
Telefono: 089 2852188/06 95948586 
Fax: 089 2853377 
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Copyright

Tutti i diritti riservati ©
Una breccia nel muro
C.F. 11605511002
Privacy Policy | Cookie Policy