Editoriale: Il senso di un impegno

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Mi chiedo sempre se sono all'altezza delle situazioni che sto vivendo. Mi sono posta la domanda nel 2007, quando conobbi il presidente e, dietro la scrivania di una banca, venni richiesta di aiutare la fondazione "Handicap: dopo di noi" a investire in maniera prudente e profittevole le scarse risorse che aveva disponibili.

La vita, a volte, ci fa provare emozioni inaspettate, facendoci incontrare persone speciali che subito si legano al nostro cuore: per me tutti i volontari che lavoravano per la fondazione. Fu naturale scoprirmi coinvolta e desiderosa di mettere a disposizione le mie idee e le mie conoscenze, per raggiungere obiettivi ai quali pochi allora pensavano. Si voleva progettare un futuro per ragazzi e ragazze down, perché da adulti, senza più la famiglia a sostenerli, avessero autonomia e indipendenza. La fondazione cominciò poi a occuparsi anche di bambini autistici. Nel 2011 il Comune di Roma, socio promotore e fondatore, assegnò alla fondazione una missione più ampia che la portò a trascurare l'autismo. Divenni allora, con altre otto persone di buona volontà, socio fondatore di "Una breccia nel muro" per proseguire un progetto che aveva dato competenze e abilità ai bambini e speranza alle famiglie.

L'ultima assemblea dell'Associazione mi ha nominata vicepresidente. Dal mio cuore nasce spontaneo il desiderio di ringraziare tutti quelli che si riconoscono nell'Associazione: i bambini, le famiglie, i soci, i volontari. Mi impegnerò ancora di più a capire le emozioni dei "nostri" bambini. Ascolterò i racconti delle loro mamme e papà.

Come mamma di due figli, cercherò di portare un messaggio di amore. Condividerò i valori - dedizione, impegno e sacrificio - sui quali ho costruito la mia famiglia, il mio lavoro e le tante e preziose amicizie. Il mio contributo sarà convinto e costante per tutte le iniziative legate alla diffusione della conoscenza dell'autismo. Soltanto attraverso un'informazione corretta ed estesa possiamo abbattere le barriere di egoismo e di pregiudizio che si creano intorno a questa patologia e, per la verità, intorno a qualsiasi disabilità; possiamo aiutare a non sottovalutare i segnali del possibile insorgere dell'autismo in modo da avvicinare i piccoli alla terapia il prima possibile. Per far questo, dobbiamo rafforzare la presenza dell'Associazione nelle manifestazioni vicine ai giovani, nei centri sportivi e di aggregazione.

Oltre a "Solidarietà piccante", principale evento annuale di sensibilizzazione sull'autismo e di raccolta fondi a sostegno dell'attività dell'Associazione, saremo charity sponsor di due circuiti di gare di golf nel Lazio; parteciperemo, in collaborazione con l'A.S.D. Eur Fc, che opera nel settore calcistico, all'organizzazione di eventi sportivi che coinvolgano bambini e ragazzi nel territorio di Roma Sud, in particolare all'interno dello storico Circolo tennis Eur che ci ha già ospitato nel mese di novembre dello scorso anno in occasione di un torneo, dandoci un'estesa visibilità e consentendoci di avvicinare tante persone.

Mi piace credere che il mondo sia nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare; chiudiamo, quindi, gli occhi e operiamo per migliorare la qualità della vita dei bambini, subito e nel loro futuro. Insieme possiamo aiutare, con tutto l'amore di cui siamo capaci, chi cerca, con modi che non sono consueti, di dire, capire, fare, vivere come tutti.

Alessandra Bondanelli, vicepresidente dell'Associazione "Una breccia nel muro" 

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