C’è chi si ostina a non voler guardare avanti

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«Sappiamo che in tema di autismo ci sono professionisti che difendono ancora posizioni fuori dall'evidenza scientifica, ma è grave riconoscere crediti ECM a un convegno che non risponde alle necessità delle persone autistiche. Chiediamo dunque di dare finalmente la spallata finale a chi si ostina a non guardare avanti»: lo ha scritto Giovanni Marino, presidente dell'Associazione ANGSA, al Ministro della Salute, a proposito di un convegno sull'autismo che si terrà nel prossimo mese di novembre.

«Di fronte a una presentazione del genere – ha scritto Giovanni Marino, presidente nazionale dell'ANGSA, in una lettera inviata al ministro della Salute Speranza – sembra purtroppo di essere tornati indietro nel tempo, come se più di trent'anni di studi e ricerche non ci fossero stati. A questo punto cosa ci dobbiamo aspettare? Ci verrà di nuovo raccontato di "mamme frigorifero" e di "famiglie anaffettive"? La verità è che la persona autistica non deve emergere da "nessuno stato", deve invece essere aiutata ad "abilitarsi" in quelle autonomie personali e socializzanti per poter godere dei diritti di cittadino. Non chiusa in una stanza di analisi o sdraiata su un lettino alla ricerca del proprio "IO" (vi vorremmo vedere mettere una persona con autismo severo su un lettino), ma in mezzo alle altre persone. individuando quell'intervento strettamente personalizzato che meglio risponda alle proprie peculiarità facendo leva sulle potenzialità, sulle abilità e non certo focalizzando i deficit».

«Non siamo così ingenui – ha proseguito Marino – da non sapere che ancora c'è uno zoccolo duro di professionisti che dietro un fortino fatto di teorie psicodinamiche "medioevali", difende posizioni fuori dall'evidenza scientifica. Non ci sembrano troppo diversi dai "terrapiattisti" o dai "negazionisti del tutto", ma forse questo è lo scotto che bisogna pagare per chi vuole vivere, come noi vogliamo, in democrazia. Però la cosa che più ci preoccupa e che riteniamo molto grave, è che possano essere riconosciuti dei crediti ECM per un convegno che non risponde alle necessità delle persone autistiche. ECM, infatti, sta per Educazione Continua in Medicina, ma quale educazione c'è nel riproporre teorie cervellotiche e prive di evidenze scientifiche? Come si può permettere di validare questa (disin)formazione attraverso dei crediti?».

«Chiediamo fermamente – ha concluso il Presidente dell'ANGSA – che a questa nostra denuncia possano unirsi altre autorevoli voci di professionisti e ricercatori, per dare finalmente la spallata finale a chi si ostina a non guardare avanti». (S.B.)

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