Su Youtube vincono le bufale sui vaccini

dicembre-2018-articolo-15

Sui vaccini, online, gira di tutto. Informazione e disinformazione. E anche molte bufale. Come dimostra un'analisi dell'Università di Pisa, pubblicata sulla rivista scientifica Human Vaccines and Immunotherapeutics che punta i riflettori sui video caricati su Youtube sul binomio vaccini e autismo. Un binomio che su quella piattaforma produce non poche fake news.

Lo studio, coordinato da Luigi Lopalco, direttore del Centro interdipartimentale ProSit, e da Annalaura Carducci, direttore dell'Osservatorio della comunicazione sanitaria (Ocs), è stato condotto su 560 video caricati su YouTube dal 2007 al 2017 e relativi al collegamento tra vaccini e autismo o altri gravi effetti collaterali sui bambini. E sul totale dei filmati postati "la disinformazione fa da padrone: con sorpresa abbiamo scoperto che nel 70 per cento dei filmati si continua a parlare del legame fra vaccini e autismo", spiega Luigi Lopalco, aggiungendo che "molti video sono italiani, ma ne girano anche tanti americani, in generale sono soprattutto interviste".
I ricercatori per mesi hanno studiato il fenomeno, scoprendo come il tono dell'informazione sul tema sia principalmente negativo e come l'informazione istituzionale sia praticamente assente. Il tutto incrementato da una sorta di "effetto valanga" dovuto al fatto che il numero annuale di video caricati è aumentato durante il periodo considerato con un picco di 224 nei primi sette mesi del 2017, ovvero quando il tema è tornato alla ribalta.
"A partire dal 2012 in Italia c'è stato un calo della fiducia nelle vaccinazioni che si è tradotto in una pericolosa diminuzione dei livelli di copertura – spiega Lopalco – da questo punto di vista, la disinformazione diffusa ad arte su Internet sembra essere un fattore determinante, considerato che moltissime persone usano il web come fonte di informazione e che nel 2016, ad esempio, il 42,8% dei cittadini italiani ha utilizzato Internet per informarsi sui vaccini". E così anche chi approccia l'argomento "in maniera genuina, ovvero senza preconcetti, ma è solo alla ricerca di informazioni, finisce con l'essere sommerso da video caricati su Youtube pieni di bufale su questo argomento", fa notare Lopalco.

Del resto non è la prima volta che il gruppo di ricerca dell'Ateneo pisano si occupa del rapporto Intenet e vaccini. In un articolo pubblicato nel 2017 sulla rivista scientifica Vaccine, gli studiosi dell'Ateneo infatti avevano già osservato un legame fra il calo delle vaccinazioni contro morbillo, parotite e rosolia e, in quel caso, una notizia di cronaca diffusa attraverso siti web italiani di disinformazione antivaccinista a partire dal 2012. Allora si trattava di una sentenza del Tribunale del Lavoro di Rimini che aveva accordato l'indennizzo per danno da vaccino ad una famiglia di un bambino affetto da sindrome dello spettro autistico. La sentenza fu poi ribaltata in Appello, ma la notizia ebbe comunque un'enorme risonanza sui social media e sul web.

"Queste ricerche – conclude Lopalco – sono un invito urgente alla sanità pubblica a prestare più attenzione verso Internet e i nuovi media per contrastare la disinformazione, dare risposte affidabili e supportare i cittadini verso una corretta scelta vaccinale".

Anna Rita Cillis Repubblica.it




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