Comunità Laudato si’ a Rieti
Un polo per l'autismo e un complesso residenziale con un laboratorio-caffetteria: è il progetto sottoscritto insieme da Chiesa di Rieti, Fondazione Varrone e Ater Rieti, con il patrocinio della Regione Lazio. A presentare l'iniziativa è Nunzio Virgilio Paolocci, della Comunità Laudato si' Rieti 1 e del Centro per l'autismo Sant'Eusano.
"Il fatto di essere una Comunità Laudato si' – afferma Paolucci - ci ha spinto verso questo obiettivo. Sarà un polo fortemente legato ai valori dell'enciclica, ecologista nella misura in cui si inizia a pensare che l'autismo non abbia una natura genetica, ma anche ambientale. In sole due generazioni è successo qualcosa di straordinario, in negativo: dal dato di quattro bambini autistici ogni diecimila si è arrivati a uno ogni cento, così come accaduto con altri tipi di disturbi come la celiachia, la dislessia". Il Centro Sant'Eusanio opera a sostegno dei ragazzi con difficoltà dal 2013, e grazie a questa nuova intesa si trova ora nella condizione di poter sviluppare ulteriormente i suoi servizi, rafforzandosi e espandendo la propria presenza in due nuove strutture: una comunità residenziale che prenderà il nome di Comunità Laudato si' e un laboratorio-caffetteria aperto al quartiere. Novità pensate per allargare i servizi già offerti a vantaggio delle persone con disturbi legati all'autismo appartenenti alla fascia dell'età adulta.
"La Chiesa di Rieti – afferma il vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili – mette a disposizione di questo Centro un ulteriore tassello costituito da nuovi locali. Spazi che diventeranno residenziali: un vero cambio di passo di questa esperienza che segna una presa in cura delle persone affette da autismo, perché una struttura residenziale diventa un risvolto concreto per le famiglie e per chi vive in generale queste problematiche. Il progetto fa riferimento alla Laudato si' come impegno educativo e sociale". Nell'ex chiesa di via delle Stelle, immobile di proprietà dell'Ater di Rieti, prenderà inoltre vita un laboratorio-caffetteria. Significativo anche il ruolo giocato dalla Fondazione Varrone, illustrato dal presidente Antonio D'Onofrio: "penso che la parte preziosa di questo progetto sia l'unione di intenti di realtà diverse. Questo è un piccolo passo avanti, ma credo dovrebbe essere di esempio per la capacità di welfare sociale che possiamo mettere in piedi: ognuno di noi può mettere un piccolo pezzetto a servizio di chi soffre".
Agensir.it