di Maria Teresa Dipierro*
Seguo da molto tempo come supervisore C., un ragazzo di 11 anni. Abbiamo lavorato intensamente - la famiglia, i terapisti ed io - per migliorare le sue competenze accademiche e favorire l'inclusione nel contesto scolastico, per ridurre i comportamenti disfunzionali e potenziare le abilità sociali. Per la prima volta a 9 anni ha festeggiato il suo compleanno con i compagni di classe; prima della pandemia riusciva a partecipare alle feste di compleanno dei suoi coetanei e ad accedere a diverse opportunità presenti nella città dove vive.
Ci siamo impegnati per aumentare e variare i suoi interessi, in precedenza limitati al cellulare e ai videogiochi, orientandone le preferenze verso le attività all'aperto, il ballo, la musica, i laboratori manuali e altri ancora.
Ci siamo accorti della presenza di due interessi significativi: cucinare e usare strumenti musicali.
Insieme alla famiglia abbiamo cercato nella sua città scuole di cucina per ragazzi e successivamente scuole di musica; non siamo riusciti a farlo inserire, nonostante l'impegno a garantire l'affiancamento del terapista. Non è stata offerta alcuna chance al ragazzo.
Lo abbiamo impegnato nella cucina di casa, anche per favorire le sue abilità di lettura (delle ricette); la mamma ha acquistato e messo a disposizione alcuni strumenti musicali. Abbiamo avuto le prime piacevoli sorprese: C. riusciva a replicare le melodie che ascoltava su You tube. Siamo andati avanti. Gli abbiamo insegnato a riconoscere le note musicali; la terapista aveva qualche familiarità a questo riguardo.Una grande opportunità si è aperta tramite il progetto ComunitABA che punta a suscitare e sviluppare social skills negli adolescenti con autismo, facendo fulcro presso i Centri "Facciamo breccia" di Roma e di Salerno (il progetto si avvale di un sostegno economico importante di Enel Cuore onlus). C. ha potuto usufruire di alcune ore di insegnamento individuale di pianoforte con un maestro di musica a distanza e la sua terapista in presenza. Il successo è stato immediato.
Ecco due brevi testimonianze della terapista e della mamma di C.
"Al principio l'iniziativa di portare C. verso la musica mi preoccupava, anche perché le lezioni non si sarebbero svolte inpresenza a causa del Covid e temevo che non sarei riuscita ad aiutarlo a rispondere alle richieste del maestro; è bastato poco per capireche gli sarebbe stato facile e che avrebbe potuto vivere un'esperienzaentusiasmante perché C. ama davvero la musica e ha doti fuori dal comune. Al termine di ogni lezione ci fermiamo ancora per qualche tempo perché C. vuole andare avanti, svolgere un esercizio, scoprire qualche nuovo accordo, ripetere un ritornello. Ha instaurato un ottimo rapporto con il maestro e questoci permette di lavorare in rete. Oramai riconosce le note sul pentagramma in chiave sia di violino sia di basso; suona con ambedue le mani brani musicali, anche impegnativi. Tutti gli obiettivi che ci eravamo dati sono stati raggiunti e proseguiamo il percorso aggiungendo ogni volta un nuovo successo." (la terapista)
"Qualche mese fa, Una breccia nel muro ci ha comunicato la possibilità di entrare nel progetto ComunitABA, anche per esplorare la possibilitàche il mio ragazzo potesse imparare a suonare il pianoforte.Il maestro al quale ci siamo affidati, bravissimo, è riuscito subito a entrare in empatia con lui nonostante non operi ancora in presenza. Sono felice che C. possa coltivare la sua passione per la musica. Il maestro e la terapista lavorano splendidamente in coppia e con mio figlio formano un bel terzetto, raggiungendo ogni volta nuovi traguardi. Sono molto orgogliosa dei suoi successi." (la mamma)
Il maestro dice che C. ha un buon orecchio assoluto; ha impostato per lui obiettivi importanti; gli insegna con passione e ha fiducia nelle sue capacità.
"Nessun bambino è perduto se ha un insegnante che crede in lui." (Bernhard Bueb, filosofo, teologo e pedagogo tedesco)
* Supervisore BCBA presso il Centro "Facciamo breccia" di Salerno