I lavori di strutturazione dell'ex scuola elementare del quartiere Mercatello di Salerno sono iniziati giusto un anno fa. Il Centro Facciamo Breccia di Salerno, che offrirà percorsi di trattamento per bambini affetti da sindrome autistica, verrà ufficialmente inaugurato il 14 ottobre, alla presenza del sindaco De Luca e dei presidenti di Una breccia nel muro e dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù.
14 OTTOBRE, IL VIA UFFICIALE DEL CENTRO DI SALERNO
A un anno dal taglio del nastro per l'avvio del cantiere e dei lavori di strutturazione dell'ex scuola elementare del quartiere Mercatello di Salerno, il 14 ottobre, alla presenza del Sindaco De Luca e dei presidenti dell'Associazione di volontariato Una breccia nel muro e dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù verrà ufficialmente inaugurato il Centro Facciamo Breccia di Salerno, che offrirà percorsi di trattamento per bambini affetti da sindrome autistica dai 2 ai 14 anni.
I lavori di ristrutturazione sono stati possibili grazie al sostegno determinante della Fondazione Vodafone Italia, ai contributi importanti di Enel Cuore e della Fondazione BNL e alla partecipazione della Fondazione Cassa di risparmio di Salerno.
Questa proficua collaborazione tra l'associazione Una breccia nel muro, l'Ospedale pediatrico Bambino Gesù, l'Amministrazione comunale di Salerno e il mondo produttivo offre una risposta concreta e di alta qualità professionale al grave problema sociale dell'autismo, purtroppo in crescente aumento.
I Centri Facciamo Breccia – a Roma è attivo dal 2010 - non rappresentano solo una risposta clinica per le famiglie, ma anche un ambiente solidale e accogliente in cui trovare ascolto e sostegno.
Il Centro di Salerno ha iniziato la sua attività dall'aprile scorso e, ad oggi, i bambini in trattamento sono circa 25. È ubicato in un edificio storico di pregio architettonico, notevolmente valorizzato dai lavori di ristrutturazione, messo a disposizione dall'Amministrazione comunale.
La sensibilità dell'Amministrazione salernitana si è manifestata anche nella decisione di sostenere parte dei costi delle terapie dei bambini salernitani le cui famiglie abbiano maggiori problemi economici.