Per qualificare la rete delle strutture residenziali e semi-residenziali rivolte alle persone affette da disturbi dello spettro autistico, la Regione Emilia-Romagna ha messo a punto un progetto pilota biennale, "Meglio accogliere, accogliere meglio", che ha ottenuto dall'Istituto superiore di sanità un finanziamento da 1 milione di euro.
Per realizzare il progetto, proposto e presentato dall'Emilia-Romagna con il coinvolgimento di Lombardia, Sicilia, Sardegna e Puglia, è stato siglato uno specifico accordo di collaborazione tra Regione e Iss, approvato da una delibera di Giunta.
"Fornire un'assistenza sempre più mirata ai bisogni dei pazienti e tarata sulla situazione clinica e sulle esigenze della famiglia: a questo obiettivo guarda il nostro progetto - sottolinea l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi -, siamo contenti che abbia ottenuto il finanziamento del ministero della Salute. Parliamo, infatti, di disturbi che colpiscono la singola persona in modo differente: ogni paziente è una storia a sé, che muta con il passare del tempo e può diventare più problematica con l'età adulta. È importante che le strutture residenziali e semi-residenziali, soprattutto per gli adulti, possano garantire percorsi mirati per pazienti con disturbi dello spettro autistico, correlati alla variabilità e all'estrema complessità dei casi. Proprio su questo - conclude l'assessore - vogliamo lavorare, in piena collaborazione con le associazioni delle famiglie, proseguendo un percorso che come Regione abbiamo avviato da tempo".Da centri diurni specializzati a strutture con un'utenza più "eterogenea", ma con una équipe specificamente dedicata ai disturbi dello spettro autistico; da centri di lavoro protetto a case-appartamento o co-housing, fino a strutture residenziali terapeutiche ad altissima intensità. "Perché i bisogni sono tanti e diversi, soprattutto nell'età giovanile e adulta: c'è chi necessita di un'assistenza di lunga durata e chi per un periodo di tempo limitato, in base alla situazione clinica e alle esigenze della famiglia", spiega la Regione in una nota che annuncia il progetto.
Il progetto della Regione Emilia-Romagna sperimenterà dunque interventi semiresidenziali e residenziali, appropriati e di qualità, con il coinvolgimento attivo delle famiglie. Aumenterà, inoltre, la possibilità di trattamento a livello semiresidenziale e residenziale di persone con disturbi dello spettro autistico di particolare complessità e nei disturbi di comportamento più gravi. Verranno attivate reti di confronto clinico, scientifico e organizzativo: tutti gli interventi saranno confrontati in modo costante con le altre Regioni che partecipano al progetto.
Quotidianosanità.it, 9 novembre 2018